I test di coagulazione sono analisi di laboratorio utili per monitorare l’attività di coagulazione del sangue, cioè il processo di arresto di una emorragia che si innesca a causa di una ferita più o meno grave. La coagulazione, in pratica, è un processo naturale che si verifica nel sangue di ogni persona: in caso di lesione che comporta fuoriuscita di sangue dalla ferita. La protrombina, una proteina presente nel sangue, si attiva e porta alla formazione del coagulo, che ha la funzione di arrestare o limitare la perdita di sangue. Se la lesione è lieve, non sempre è necessario l’intervento delle proteine, ma è sufficiente l’attività delle piastrine, che bloccano da subito la fuoriuscita di sangue. Infatti, dopo una ferita che comporta una lesione della parete vascolare, si forma il cosiddetto “tappo emostatico” ad opera delle piastrine, che sono le prime ad accorrere sulla lesione per tamponare la fuoriuscita di sangue. Contemporaneamente, se necessario perché la ferita è più estesa, vengono attivati i fattori della coagulazione, cioè l’arrivo delle proteine per rinforzare il “tappo emostatico” fino alla trasformazione del fibrinogeno (un’altra proteina della coagulazione) in fibrina ad opera della protrombina. La fibrina stabilizza il “tappo emostatico” consolidando in modo definitivo il coagulo formatosi nella zona lesionata. Successivamente viene attivata la fibrinolisi, che ha il compito di sciogliere il coagulo, che viene così riassorbito, e, contemporaneamente, di avviare il processo di riparazione della ferita, al termine del quale si ricostituisce la parete con la sua normale struttura.
I principali esami di laboratorio per lo studio dell’attività di coagulazione del sangue, quindi, sono:
● Il tempo di protrombina (o attività protrombinica) chiamato anche PT
● Il tempo di tromboplastina parziale chiamato anche PTT [Questa analisi, insieme al PT sostituiscw l’ormai obsoleto esame del “tempo di coagulazione”, meno preciso e sensibile]
● Il fibrinogeno.
Inoltre, anche se non fanno parte dell’attività di coagulazione del sangue, anche le piastrine intervengono nel processo di arresto di una fuoriuscita di sangue, quindi, altri due esami risultano utili al medico per avere una visione globale di questo processo e sono:
● Il conteggio delle piastrine
● Il tempo di emorragia (o tempo di stillicidio)
VALORI NORMALI
Tempo di Protrombina [PT] 70-120%
in terapia coagulante 18-38%
I.N.R. 1,5-5
Tempo di Tromboplastina parziale [PTT] 0-40 secondi
Tempo di emorragia [stillicidio] 0-5 minuti
Fibrinogeno 0,200-0,450 g/dl
Piastrine meno 5 anni 221.000-561.000/mm
Piastrine 6-15 anni 190.000-493.000/mm
Piastrine oltre 16 anni 150.000-450.000/mm
Tempo di protrombina (PT): può considerarsi normale quando il suo valore oscilla tra 1.5 e 5 I.N.R. (International Normalized Ratio).
● Se il valore di PT è al di sotto di 1.5 I.N.R., l’anomalia potrebbe indicare un insufficiente apporto di vitamina K (indispensabile per la formazione di protrombina) nella dieta oppure un deficit della produzione di protrombina ad opera del fegato o una epatopatia oppure si sta seguendo una terapia a base di farmaci anticoagulanti.
● Se il valore è più alto di 5 I.N.R., il sangue è troppo fluido e il medico rivaluterà la terapia anticoagulante.
Il tempo di tromboplastina parziale (PTT) può considerarsi normale quando il suo valore oscilla tra lo zero e i 40 secondi di tempo necessario perché si formi il coagulo.
● Se il tempo necessario perché si formi il coagulo di sangue è maggiore di 40 secondi siamo in presenza di un cattivo funzionamento del processo di coagulazione ad opera delle proteine, in particolare della fibrina.
Il fibrinogeno può considerarsi normale quando il suo valore oscilla tra lo 0.200 e lo 0.450 grammi per decilitro di sangue.
● Se il valore del fibrinogeno è più basso di quello normale, significa che l’organismo consuma i fattori della coagulazione anche in assenza di emorragie (cosiddetta “coagulazione intravascolare disseminata”). Questo processo spesso è innescato dalla leucemia.
● Se il valore del fibrinogeno aumenta oltre il valore normale, è indice di una infiammazione che il medico deve approfondire.
Il conteggio delle piastrine è normale quando il valore è circa 150.000- 250.000 piastrine nel sangue.
● Se il loro valore aumenta, cosiddetta piastrinosi, l’individuo sta producendo troppe piastrine per cui è consigliabile rendere maggiormente fluido il sangue con farmaci a base di acido acetilsalicilico, soprattutto se le piastrine sono oltre il milione.
● Se il valore è più basso del normale, cosiddetta piastrinopenia, potrebbe trattarsi di leucemia e potrebbero verificarsi emorragie spontanee.
Il tempo di emorragia o tempo di stillicidio può considerarsi normale quando l’arresto dell’emorragia avviene nel giro di 5 minuti, altrimenti si potrebbe avere una piastrinopenia o piastrinopatia, cioè una alterata funzionalità delle piastrine.
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